mercoledì 31 agosto 2016

5 CONSIGLI PER STUDIARE MEGLIO

Volete iscrivervi ad uno dei corsi del nostro portale di formazione ma non siete certi di riuscire a stare al passo perché non avete un metodo di studio? Seguendo i nostri consigli riuscirete a concentrarvi e a studiare al meglio:




1. L’importanza del contesto 
Un punto da considerare quando si studia è che ci sia il giusto contesto psicologico, organizzativo e ambientale. Studiare in un ambiente rumoroso deconcentra, trovate o create la vostra zona senza rumore, dove potervi concentrare. Se intorno a voi ci sono cose che possono distrarvi, rimuovetele o spostatele: organizzare la propria zona studio in modo che sia a prova di distrazione è possibile. Se vi avvicinate allo studio come a un compito noioso, i vostri rendimenti caleranno e vi distrarrete. Se invece vi avvicinerete sicuri che ciò che studiate ha un’utilità nella vostra vita e nel vostro futuro, sarete più motivati e ricettivi.

2. Non dimenticare le pause 
Quando si studia molti credono che maggiore sia il tempo passato sui libri e migliore sarà il risultato, ma non è del tutto vero, dobbiamo sapere come organizzare il nostro tempo facendo le giuste pause. Definendo degli obbiettivi a breve scadenza, seguiti da 5 minuti di pausa, sfrutteremo al massimo le capacità ricettive del nostro cervello. Riuscire a completare l’obbiettivo prima della pausa, darà una spinta motivazionale a riprendere con il prossimo obbiettivo


3. Il metodo ideale 
Concentrati quando studi, ti aiuterà anche mentre sottolinei i concetti importanti. Usando diversi colori per i vari contenuti, sarà più facile ripassare. Se viene fatto sovrappensiero, equivale a non aver evidenziato nulla. Dopo aver sottolineato, è sempre utile schematizzare i concetti. Farlo aiuta a fissare le cose nella mente.


4. Togliti tutti i dubbi 
Se hai dei dubbi o perplessità in merito agli argomenti trattati durante le lezioni, chiedi informazioni al professore prima di sostenere l’esame. Per la legge di Murphy, se c’è qualcosa che non sai, sarà ciò che sarà oggetto del tuo esame.


5. Organizza per tempo il tuo tempo
Ricordati la legge di Parkinson: “Il lavoro si espande fino ad occupare tutto il tempo disponibile; più è il tempo e più il lavoro sembra importante e impegnativo.” Di conseguenza, più tempo hai a disposizione per studiare, più ne sprecherai. Organizzandoti per tempo, sarai in grado di decidere quanto tempo dedicare giornalmente allo studio, minimizzando i tempi morti.


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martedì 2 agosto 2016

NON È MAI TROPPO TARDI PER LAUREARSI

Prendere una laurea? Un sogno che non conosce età. Stando ai trend più recenti, infatti, in Italia è sempre maggiore il numero di adulti che decidono di rimettersi in gioco, e di portare a compimento il proprio percorso didattico interrotto, magari, tanti anni prima. 


Il motivo di questa scelta è molto semplice: vivendo in una società in continua evoluzione, l’aggiornamento professionale diventa la base per poter trovare un lavoro soddisfacente, oppure per ambire ad una posizione in azienda che sia maggiormente remunerata. Senza poi considerare le soddisfazioni a livello personale che una laurea è in grado di dare, non solo ai ragazzi. Nel mondo di oggi, poi, le università sono in grado di proporre una notevole varietà di corsi, in grado di andare incontro anche alle necessità di chi non ha mai avuto grande feeling con le aule scolastiche: e molto del merito di ciò va indubbiamente alle università telematiche. Vediamo, dunque, perché non si è mai troppo ‘vecchi’ per iscriversi all’università e prendere una laurea

Università online? Un’occasione d’oro per conciliare studio e lavoro

Gli atenei telematici rappresentano senza dubbio la nuova frontiera dello studio universitario, in quanto permettono di frequentare le lezioni dal Pc di casa o dal Tablet, senza la necessità di recarsi in sede se non per sostenere gli esami: parliamo, quindi, di un’occasione d’oro per gli adulti che vorrebbero prendere una laurea, ma che sono limitati dagli orari lavorativi della loro professione. 

Ad esempio, le università online permettono di seguire i corsi anche a distanza e con impegni di lavoro. Gli interessati hanno dunque possibilità di scelta e, qualora lo desiderassero, possono incontrare anche i professori in sede. Oppure seguire lezioni da casa, la sera dopo il lavoro o nel weekend.

I vantaggi derivati dalla ripresa degli studi da adulti

I vantaggi di cui potrete usufruire cominciando o riprendendo il vostro percorso universitario da adulti sono davvero manifesti: innanzitutto, con una laurea, avrete la possibilità di poter esibire a curriculum competenze migliori, così da poter ambire ad una migliore posizione lavorativa all’interno dell’azienda che vi ha assunto, con un relativo vantaggio dal punto di vista non solo professionale ma anche economico. Inoltre, riprendere gli studi in questo momento così particolare vi permetterà di acquisire una serie di competenze e di conoscenze prima non disponibili: si pensi a tutto ciò che è possibile fare appropriandosi degli strumenti informatici e della conoscenza della comunicazione sul web. L’aggiornamento, dunque, in molti dei campi professionali odierni è indispensabile. Ed è proprio per questo che tanti italiani hanno scelto di tornare a studiare anche ad un’età avanzata e apparentemente insolita.

I consigli per tornare a studiare all’università

Ciò che è fondamentale per ricominciare a studiare dopo una lunga pausa è che innanzitutto siate motivati: le motivazioni sono infatti cruciali per permettervi di affrontare un percorso del genere con voglia e con coscienza. Ed è per questo che è altrettanto importante avere un obiettivo chiaro, che si tratti di una possibilità per occupare una posizione migliore in azienda, oppure la voglia di cambiare radicalmente la propria professione.

Per maggiori informazioni, richiedete la brochure gratuita

SEMPRE PIÙ ADULTI ATTRATTI DALLA LAUREA



La riforma degli ordinamenti didattici universitari, introdotta oltre 10 anni fa, oltre al restyling dei percorsi di studio (il noto 3+2) ha favorito l’ingresso all'università di categorie prima escluse o comunque meno presenti nelle aule degli atenei. Con l'introduzione del titolo triennale e il riconoscimento di esperienze di studio e lavoro sotto forma di crediti formativi, sono entrati all'università più studenti in età adulta e con esperienze professionali alle spalle rispetto a quanto avvenuto nel sistema universitario precedente: nel 2013, 12 laureati su 100 si erano immatricolati con 2-10 anni di ritardo e altri 5 su 100 con oltre 10 anni di ritardo (nel 2001 erano rispettivamente l'8% e il 3%).

Gli indirizzi di studi prediletti dai laureati in età adulta


I laureati immatricolati in età adulta sono più presenti nei gruppi insegnamento e delle professioni sanitarie. È opportuno ricordare che tra i laureati magistrali nelle professioni sanitarie, divenute corsi di laurea solo in seguito alla riforma universitaria, circa il 37% si è immatricolato all'università con più di 10 anni di ritardo rispetto all'età regolare o canonica

La riforma dimostra di avere avvicinato all'università categorie di studenti tendenzialmente svantaggiate dal punto di vista socio-culturale rispetto al background tipico dello studente universitario. I laureati immatricolati in età adulta, infatti, sono figli e figlie di genitori con grado di istruzione inferiore rispetto a coloro che sono entrati all'università in età canonica: hanno almeno un genitore laureato solo il 12% degli adulti, contro il 29% dei “giovani”.

La maggior parte degli studenti adulti arriva alla laurea svolgendo durante gli studi un lavoro a tempo pieno: quasi il 60 per  cento degli immatricolati all’università con un ampio ritardo sono lavoratori-studenti. Tra i laureati di primo livello, gli adulti tendono a proseguire gli studi in misura minore rispetto ai “giovani”. Nonostante ciò, anche tra gli immatricolati con almeno 10 anni di ritardo rispetto all’età canonica il 39 per cento degli studenti intende intraprendere il percorso magistrale e altri 19 su 100 desiderano comunque proseguire la formazione.

Inoltre, gli adulti tendono ad avere carriere più regolari -riconducibile in parte al riconoscimento da parte del corso di laurea di un maggior numero di crediti formativi legati a precedenti esperienze professionali e formative -, a frequentare meno le lezioni e a partecipare più raramente a programmi di studio all'estero. Ciò è almeno in parte legato al fatto che la maggior parte arriva alla laurea svolgendo durante gli studi un lavoro a tempo pieno: quasi il 60% degli immatricolati all'università con un ampio ritardo sono lavoratori-studenti . Quasi il 50% degli studenti adulti ritiene di avere concluso un percorso universitario riuscendo a sostenere senza difficoltà il carico di studi previsto, mentre fra gli iscritti in età regolare tale percentuale è inferiore al 30%.

Quali prospettive di studio


In questo caso le risposte dipendono dalle peculiarità di questa speciale categoria. Gli adulti tendono a dimostrare un minor interesse verso la prosecuzione degli studi dopo la laurea triennale: manifesta tale intenzione il 56% dei laureati, contro il 78% rilevato tra gli iscritti nell'età canonica. Nonostante ciò, anche tra gli immatricolati con almeno 10 anni di ritardo rispetto all'età canonica il 37% dei laureati intende intraprendere il percorso magistrale e altri 19 su 100 desiderano comunque proseguire la formazione. Fra i laureati di secondo livello invece la quota degli intenzionati a continuare gli studi è sostanzialmente identica tra gli immatricolati in età adulta e quelli in età canonica (49% contro 46%), per effetto soprattutto dell'interesse espresso nei confronti dei master o corsi di perfezionamento.

lunedì 1 agosto 2016

RISCATTARE LA LAUREA A FINI PENSIONISTICI

Oggi vogliamo spiegare come riscattare la Laurea a fini pensionistici. 




Riscattare la laurea vuol dire convertire gli anni trascorsi all’università in anni utili per l’anzianità contributiva che vanno a sommarsi a quelli di lavoro nel calcolo della pensione. 

Specifichiamo che può riscattare la Laurea (triennale, magistrale o a ciclo unico) anche chi ha conseguito il titolo presso un’Università Telematica riconosciuta dal Miur.

Le Condizioni

Primo requisito indispensabile per riscattare la Laurea è l’aver conseguito il titolo di studio. Se il titolo di studio non è stato conseguito, non si ha ovviamente diritto alla copertura contributiva. Il riscatto, inoltre, si riferisce agli anni accademici in cui si è effettivamente svolto il corso legale di laurea, con esclusione quindi dei cosiddetti anni “fuori corso”, e può essere richiesto anche con riferimento a singoli anni del corso di laurea. Non è possibile riscattare i periodi universitari già coperti da contribuzione, come quelli nei quali è stata svolta attività lavorativa.

Il riscatto della Laurea può essere richiesto sia se, al momento della domanda, si svolge o si ha svolto attività lavorativa; sia chi risulta inoccupato e mai iscritto ad alcuna forma obbligatoria di previdenza.

Quanto costa?

Per calcolare il costo del riscatto della Laurea bisogna prendere la retribuzione lorda annua percepita nei dodici mesi meno remoti rispetto alla data della domanda, applicare l’aliquota contributiva del 33% e moltiplicare per il numero di anni di laurea che si intende riscattare.

Per chi risulta inoccupato, invece, l’onere di riscatto viene calcolato partendo dal livello minimo imponibile annuo dei commercianti, moltiplicato sempre per l’aliquota contributiva del 33% e poi per il numero di anni di laurea che si intende riscattare.

Gli oneri del riscatto sono fiscalmente deducibili ai fini Irpef dal reddito dell’interessato. Nel caso in cui l’interessato non abbia un reddito personale, gli oneri sono detraibili, nella misura del 19%, dall’imposta dei soggetti di cui risulti fiscalmente a carico. Il pagamento può avvenire in un’unica soluzione oppure può essere rateizzato in 10 anni senza interessi.

Come presentare la domanda?

La domanda per richiedere il riscatto della Laurea può essere presentata in via telematica direttamente sul sito dell’INPS (previo possesso del PIN), contattando il Numero Verde dell’ente oppure recandosi presso un Patronato.

La domanda può essere inoltrata senza limiti di tempo e all’interno di esse occorre comprovare:

  • il conseguimento del diploma di laurea;
  • gli anni accademici durante i quali è stata frequentata la facoltà;
  • gli anni fuori corso;
  • la durata del corso legale di laurea.